Dopo oltre tre anni di guerra, Kiev esce dalla convenzione contro le mine antiuomo, o meglio il Presidente Zelensky ha firmato il decreto, per il ritiro dell'Ucraina dalla Convenzione di Ottawa, ma la decisione deve essere ratificata dal Parlamento. La Russia non ha mai aderito alla convenzione e in questi anni ha pesantemente minato i territori conquistati in Ucraina, rendendo ad esempio impossibile la controffensiva di Kiev nel 2023, e facendo dell'Ucraina uno dei paesi più minati al mondo. Adesso evidentemente Kiev vuole usare le mine per difendersi dagli attacchi dei russi che continuano a premere su tutta la linea del fronte, non solo in Donbass. L'Ucraina è il sesto paese europeo ad uscire dalla convenzione dopo Finlandia, Lettonia, Lituania, Estonia e Polonia, tutti i paesi confinanti con la Russia o con il suo più stretto alleato la Bielorussia di Lukashenka. Ma del resto alla convenzione, oltre alla Russia non aderiscono nemmeno Cina, Stati Uniti, India e Pakistan. La decisione di Zelensky arriva a poche ore dal più imponente attacco aereo russo dall'inizio del conflitto avvenuto nella notte tra sabato e domenica. 537 missili e droni lanciati principalmente contro le infrastrutture industriali e militari ucraine, anche in regioni molto lontane dal fronte come Leopoli, Poltava e Ceraski. Negli attacchi è morto anche un pilota a bordo di uno degli F16 forniti dagli alleati e il terzo pilota di una 16 a cadere ed è stato subito proclamato eroe dell'Ucraina. Intanto sul fronte diplomatico, il portavoce del Cremlino Peskov, ha detto che Mosca si aspetta entro pochi giorni, un chiarimento sulla data del terzo round di colloqui diretti con l'Ucraina. La disponibilità a sedersi al tavolo è un primo passo, anche se entrambe le parti, sanno quanto siano distanti le due posizioni.