Lentamente i tasselli del giallo di Villa Panfini iniziano a trovare posto e il quadro rimasto nebuloso per ormai una settimana sembra schiarirsi. Sulle identità dei protagonisti del caso viene mantenuto il più stretto segreto. Alcuni testimoni avrebbero visto le due vittime discutere con un uomo dai tratti latini, che sarebbe scappato all'estero. Un'addetta del servizio giardini ha riferito di aver incrociato una donna con una bambina piccola e un uomo, con i quali lei aveva parlato in inglese. Indizi che porterebbero a dire che sarebbero americane, la donna di circa trent'anni e la sua bambina di otto mesi trovate senza vita nel grande parco della capitale sabato scorso, ma soprattutto ci sono i fotogrammi delle migliaia di ore di registrazioni delle telecamere di sorveglianza che la Polizia ha visionato. Incrociando le immagini delle mense dei bisognosi, gli investigatori sono riusciti a dare un'identità ai due cadaveri e individuare l'uomo che era con loro. Due dettagli sono stati fondamentali: il vestitino rosa della bambina trovato in un cestino dei rifiuti vicino all'area dei ritrovamenti e il cappellino con visiera che indossava l'uomo di cui parlano i testimoni. Entrambi si rivedono nei fotogrammi registrati sia nelle mense dei poveri che nel mercato di via San Silverio, vicino a San Pietro. Sono in corso riscontri per trovare il bandolo della matassa, per accedere alle mense dei poveri è necessario farsi identificare. L'ipotesi è che madre, bambina e uomo avessero frequentato l'area del Vaticano nel mese di maggio e si fossero spostati a Villa Panfilli da poche settimane con l'arrivo del caldo. Ma perché la donna sia morta? Resta un mistero, come perché la bambina sia stata lasciata a poca distanza dal corpo della madre dopo essere stata soffocata.